Secondo una ricerca demoscopica condotta dal Cerved su un campione di 16 mila imprese italiane quelle che hanno completato la transizione ESG possono contare, soprattutto se di piccole dimensioni, su un rischio di credito 5 volte inferiore rispetto a quelle realtà imprenditoriali che non hanno ancora definito tale passaggio.
Cerved Rating Agency ha analizzato dinamicamente gli andamenti delle correlazioni tra il 2021 e il 2022. L’analisi evidenzia come le imprese che avevano ricevuto valutazione di sostenibilità alta nel 2021 abbiano riscontrato performance creditizie maggiori rispetto alla media del portafoglio.
Il rating ESG (Environmental, Social and Governance) si affianca al Rating tradizionale certificando la solidità dell'impresa considerando gli aspetti ambientali, sociali e di governance per cui sarà sostenibile un'impresa che:
- crea valore condiviso con tutti gli stakeholder in modo duraturo nel tempo;
- valuta le decisioni aziendali considerandone tutti gli impatti che determinano, non solo economici;
- comunica gli impatti di sostenibilità delle decisioni per ciascun fattore ESG.
- Ambientale - Enviromental: che considera i rischi legati ai cambiamenti climatici e quindi attenta alla riduzione delle emissioni di CO2, all’efficienza energetica, all’efficienza nell’utilizzo delle risorse naturali (es. acqua), che adotta politiche contrastanti all’inquinamento dell’aria e dell’acqua e allo spreco delle risorse naturali e alla deforestazione;
- Sociale - Social: che include politiche qualitative per l’ambiente di lavoro, per le relazioni sindacali, per il controllo della catena di fornitura, oltre che attenta alle diversità di sesso, abilità ed età, agli standard lavorativi, alle condizioni di sicurezza sul posto di lavoro, al rispetto dei diritti umani e ad una assunzione di responsabilità sociale a tutto tondo;
- Governo societario - Governance: che riguarda l’etica e la trasparenza del governo societario e che riguarda la presenza di consiglieri indipendenti o non esecutivi, le politiche di diversità nella composizione dei CdA, la presenza di piani ed obiettivi di sostenibilità legati alla remunerazione del board, oltre che, le procedure di controllo, le policy e più in generale i comportamenti dei vertici e dell’azienda in termini di etica e compliance
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