giovedì 10 marzo 2022

La tassa annuale per la vidimazione dei libri sociali

 

Nell'era della digitalizzazione spinta, degli NFT e delle criptovalute, fa quasi sorridere l'esistenza di una tassa annuale sui libri sociali o meglio, come la definisce l'Agenzia delle entrate, una tassa annuale sulle concessioni governative per la numerazione e bollatura di libri e registri contabili che ogni anno le società di capitali, comprese quelle consortili, devono versare anche se poste in liquidazione. Non tutti i libri devono essere vidimati, sono esclusi infatti i libri contabili previsti dal codice civile, libro giornale e degli inventari, e quelli previsti dalla normativa fiscale, esempio registri IVA e dei beni ammortizzabili, che devono solo essere numerati progressivamente dal soggetto obbligato alla tenuta. La vidimazione iniziale è quindi prevista solo per i libri sociali obbligatori che devono essere numerati e bollati presso il Registro Imprese della Camera di Commercio o presso un notaio. L'importo della tassa può ammontare a € 309,87 o a € 516,46 a seconda che il capitale sociale al 1° gennaio dell'anno per il quale il versamento è eseguito sia inferiore o meno a € 516.456,90. Nell'anno di inizio attività, e prima della presentazione della dichiarazione di inizio attività ai fini IVA, il versamento deve essere effettuato utilizzando il bollettino di c/c postale n. 6007 intestato a: AGENZIA DELLE ENTRATE - CENTRO OPERATIVO DI PESCARA - BOLLATURA NUMERAZIONE LIBRI SOCIALI; negli anni successivi, entro il 16 marzo di ciascun anno, presentando F24 esclusivamente in modalità telematica, con il codice tributo "7085 - Tassa annuale vidimazione libri sociali", indicando, oltre all’importo, il periodo di riferimento. ATTENZIONE alle sanzioni che possono variare dal 100 al 200% della tassa stessa e che in ogni caso non possono essere inferiori a € 103. 

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